sabato 3 dicembre 2011

ALLE RADICI DELLA MISTICA CRISTIANA - Ciolini Gino (a cura di)





ALLE RADICI DELLA MISTICA CRISTIANA 
Autore: Ciolini Gino (a cura di), Prosper Grech, Marco Vannini, Giampiero Moretti, Vincenzo Vitiello, Paolo Bettiolo, Gino Ciolini, Massimo Cacciari
        
Categoria: TEOLOGIA
Editore: Edizioni Augustinus - Palermo
Anno: 1989
Note: FUORI CATALOGO condizioni ottime, mai letto.
Convegni di S. Spirito - Firenze 5
brossura con risvolto, cm 21x15, pp. 110


€ 18,00 - click 46



DALLA IV DI COPERTINA II problema della conoscenza nel nostro secolo è diventato soprattutto il problema del linguaggio: Wittgenstein, i circoli di Praga e di Vienna, gli analisti di Oxford hanno tentato di ricondurre il problema gnoseologico all'esatta traducibilità linguistica dell'esperienza individuale. Se ciò può avvenire, però, per quel che riguarda l'esperienza esteriore e la realtà intcriore dell'uomo, c'è un terzo tipo di esperienza che non è traducibile nei termini di un linguaggio chiaro e perfettamente comprensibile: è il fenomeno mistico che non può essere adeguatamente comunicato attraverso il codice della parola, ma proprio perché tocca quella linea di confine tra Essere ed ente che è alle soglie del mistero, nessun 'segno' riesce pienamente a significare. Il silenzio è, perciò, il proprium dell'esperienza mistica: quando l'uomo sfiora il mistero, non può far altro che tacere, tener chiuse le labbra; e, mentre i vari linguaggi, da quello filosofico a quello scientifico, strutturano i vari piani del mondo esperienziale umano, solo nel silenzio si può sperimentare l'«oltre», cioè il fondo dell'essere. Parlare di mistica oggi è, allora, recuperare un discorso che va al di là della 'chiacchiera', cercare un fondamento al di là dell'«ontologia semantica»; e l'uomo del nostro tempo è spinto a questo dal desiderio di riappropriarsi di quella spiritualità di cui, nel vuoto esistenziale, sente nostalgia.
Il IX ciclo dei «Convegni di S. Spirito», in questo clima di rinnovato interesse per la mistica, ha inteso rivisitare le origini della spiritualità occidentale per recuperarne tutta l'attualità, ricchezza e fecondità.


I "CONVEGNI DI S. SPIRITO" L'Umanesimo fiorentino, religioso e civile, può considerarsi nato da quei «Convegni che nella seconda metà del Trecento videro in S. Spirito uomini colti e popolani raccolti a discutere di «cose umane e divine» intorno a un'eccezionale figura di frate agostiniano: Luigi Marsili. Questi, dotato di acuta intelligenza, di vasta cultura, e di un'avvincente oratoria, diffuse in Firenze quegli ideali di una nuova cultura che avevano animato il Petrarca. Il poeta di Arquà, che lo aveva conosciuto quasi fanciullo, ne aveva ben intuito le doti; dice infatti di lui: «Grande e ricca materia tu porgi perché di te più fisso tenni lo sguardo» (Sen. XF-6); e proprio perché nutriva la speranza che fosse il giovane agostiniano a. realizzare la sintesi fra teologia cristiana e lettere classiche, fra sapienza antica e cultura moderna, gli inviò, simbolicamente, il testo delle 'Confessioni' di S. Agostino: «Libellum tibi quem poscis hbens dono», un libro consunto dall'uso «...sic eundo et redeundo mecum senuit ita ut iam senex a sene ingenti difficultate legi nequeat, et nunc tandem ab Augustini domo digressus ad eandern reddit, nunc quoque perigrinaturus ut reor» (Sen. XV-7). Quei dotti colloqui che vedevano raccolti «uomini di stato, ricchi mercanti, gentili donne» e che la tradizione idealizzò furono il seme di una nuova cultura e di una nuova visione del mondo esigite da una società mutata che volgeva le spalle al Medio Evo. I «Convegni di S. Spirito», riproposti dal 1979, hanno inteso riprendere in chiave moderna ed attuale le motivazioni degli antichi «Convegni» e, come allora, non solo sono intesi alle discipline della mente dell'uomo, ma anche a quella intelligentia fidei che è il duro e meritorio lavoro del credente.



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