lunedì 8 aprile 2013

CRISTO NEL PENSIERO CONTEMPORANEO - Ciolini Gino, Biasutti Franco, Givone Sergio, Vannini Marco, Miccoli Paolo, Forte Bruno







CRISTO NEL PENSIERO CONTEMPORANEO    
Categoria: RELIGIONI
Autore: A.A.V.V. - AAVV - Ciolini Gino, Biasutti Franco, Givone Sergio, Vannini Marco, Miccoli Paolo, Forte Bruno
Editore: Edizioni Augustinus - Palermo Anno: 1988

Note: Condizioni ottime, mai letto. Leggera brunitura.
brossura con risvolto, pp. 122; cm 21x15
Collana: Convegni di Santo Spirito - Firenze 4


 € 20,00 - click 44




Su questo testo (dalla IV di copertina):
Delineare l'atteggiamento dei pensiero contemporaneo nei confronti di Cristo è quanto l'VIII ciclo dei «Convegni di S. Spirito» si è proposto. Che Cristo sia per l'uomo il 'caso serio' lo sostiene nella relazione introduttiva G. Ciolini, che traccia un quadro sintetico delle risposte del pensiero moderno al problema cristologico. Termine a quo di questo pensiero è Hegel la cui 'incidenza' sulla cultura dei secoli XIX e XX è innegabile: «tutte le strade conducono ad Hegel; o meglio, che è lo stesso, tutte le strade partono da Hegel» (N. Bobbio). Come Hegel abbia risolto col processo dialettico il problema dell'Incarnazione, inconcepibile per l'idealismo greco e punto in cui Agostino vede i limiti della ragione umana, viene chiaramente illustrato da F. Biasutti. 
S. Givone trova un punto di convergenza tra il pensiero di Hegel e di Kierkegaard sul piano dell'estetica poiché, secondo il pensatore danese, l'arte mostra la necessità, sia pure contraddittoria, del salto al piano religioso. M. Vannini, alla vigilia del terzo millennio del cristianesimo, giudica superato il discorso hegeliano legato alla metafisica dell'essere e apre, invece, al discorso mistico. L'ateismo 'situato' nel pensiero post-hegeliano — nelle sue motivazioni gnoseologiche e nelle più recenti e ramificate differenziazioni dello sfaldarsi del pensiero post-hegeliano fino al contemporaneo pensiero debole e alla 'mentalità gnoseologia' indotta dai
mass-media — è oggetto dell'analisi di P. MiccoH. Infine B. Forte, con la sua relazione di taglio storico
nella tradizione vichiana e con riferimenti alla teologia della liberazione, partendo dalla presenza degli umili e degli oppressi senza futuro — il rovescio della storia — vuole iniziare un nuovo discorso nella teologia e, quindi, concretizzare le parole della fede nel cammino dell'esodo verso l'avvento di Dio.

Convegni di Santo Spirito - Firenze (dalla IV di copertina):
L'Umanesimo fiorentino, religioso e civile, può considerarsi nato da quei «Convegni» che nella seconda metà del Trecento videro in S. Spirito uomini colti e popolani raccolti a discutere di «cose umane e divine » intorno a un 'eccezionale figura di frate agostiniano: Luigi Morsili. Questi, dotato di acuta intelligenza, di vasta cultura, e di un'avvincente oratoria, diffuse in Firenze quegli ideati di una nuova cultura che avevano animato il Petrarca. Il poeta di Arquà, che lo aveva conosciuto quasi fanciullo, ne aveva ben intuito le doti; dice infatti di lui: « Grande e ricca materia tu porgi perché di te più fisso tenni lo sguardo» (Sen. X V-6); e proprio perché nutriva la speranza che fosse il giovane agostiniano a realizzare la sintesi fra teologia cristiana e lettere classiche, fra sapienza antica e cultura moderna, gli inviò, simbolicamente, il testo delle 'Confessioni' di S. Agostino: «Libellum libi quem poscis libens dono», un libro consunto dall'uso «... sic eundo et redeundo mecum senuit ita ut iam senex a sene ingenti difficultate legi nequeat, et nunc tandem ab Augustini domo digressus ad eandem redit, nunc quoque peregrinaturus ut reor» (Sen. XV-7). Quei dotti colloqui che vedevano raccolti «uomini di stato, ricchi mercanti, gentili donne» e che la tradizione idealizzò furono il seme di una nuova cultura e di una nuova visione del mondo esigile da una società mutata che volgeva le spalle al
Medio Evo.
I «Convegni di S. Spirito», riproposti dal 1979, hanno inteso riprendere in chiave moderna ed attuale le motivazioni degli antichi «Convegni» e, come allora, non solo sono intesi alle discipline della mente dell'uomo, ma anche a quella intelligentia t'idei che è il duro e meritorio lavoro del credente.

CRISTO NEL PENSIERO CONTEMPORANEO Autori: A.A.V.V., Ciolini Gino, Biasutti Franco, Givone Sergio, Vannini Marco, Miccoli Paolo, Forte Bruno

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