Autori: Ciolini Gino (a cura di), Grech Prosper, Mara Maria Grazia, Bausola Adriano, Giovine Sergio, Cacciari Massimo, Gaeta Giancarlo
Categoria: TEOLOGIA
Editore: Edizioni Augustinus - Palermo
ISBN: 9788864301310
Anno: 1987
Note: FUORI CATALOGO Condizioni ottime, mai letto.
Collana: Convegni di S. Spirito - Firenze 3
Brossura con risvolto, pp. 82, cm 21x15
€ 10,00 - click 40
DALLA IV DI COPERTINA Nel XVI Centenario della Conversione di Agostino il VII ciclo dei 'Convegni di S. Spirito', più che a trattare questioni specifiche del pensiero agostiniano, è stato dedicato al tema «Conversione e storia», intendendo in tal modo approfondire il senso e significato di 'Conversione' che è una nozione che nasce con il concetto di 'Alleanza' in Israele (P. Greeh) e che ha motivazioni diverse nelle varie Weltanschauungen (G. Ciolini). Nuova è la lettura del passo di Agostino sulla memoria che M. Cacciari fa confrontando il pensiero greco ed hegeliano con quello agostiniano. Una sola delle relazioni qui riportate parla esplicitamente della conversione di Agostino: quella di M.G. Mara, che mette in evidenza le difficoltà di ordine teoretico e soprattutto etico che si frapponevano all'adesione piena al cattolicesimo. Sono poi esaminate tre figure emblematiche di tre secoli problematici: Pascal agostiniano convinto che con il suo metodo dell'immanenza vuole dimostrare l'incomprensibilità dell'uomo al di fuori della fede (A. Bausola); Dostoevskij-Grande Inquisitore che esprime il dramma dei rifiuto della libertà portata da Cristo (S. Givone); conversione alea «i potrebbe paradossalmente definire quella di Dostoevskij-Inquisitore come conversione senza Chiesa è quella di S. Weil, simbolo delle angosce del nostro secolo (G. Gaeta).
INDICE DEL VOLUME
I "CONVEGNI DI S. SPIRITO" L'Umanesimo fiorentino, religioso e civile, può considerarsi nato da quei «Convegni che nella seconda metà del Trecento videro in S. Spirito uomini colti e popolani raccolti a discutere di «cose umane e divine» intorno a un'eccezionale figura di frate agostiniano: Luigi Marsili. Questi, dotato di acuta intelligenza, di vasta cultura, e di un'avvincente oratoria, diffuse in Firenze quegli ideali di una nuova cultura che avevano animato il Petrarca. Il poeta di Arquà, che lo aveva conosciuto quasi fanciullo, ne aveva ben intuito le doti; dice infatti di lui: «Grande e ricca materia tu porgi perché di te più fisso tenni lo sguardo» (Sen. XF-6); e proprio perché nutriva la speranza che fosse il giovane agostiniano a. realizzare la sintesi fra teologia cristiana e lettere classiche, fra sapienza antica e cultura moderna, gli inviò, simbolicamente, il testo delle 'Confessioni' di S. Agostino: «Libellum tibi quem poscis hbens dono», un libro consunto dall'uso «...sic eundo et redeundo mecum senuit ita ut iam senex a sene ingenti difficultate legi nequeat, et nunc tandem ab Augustini domo digressus ad eandern reddit, nunc quoque perigrinaturus ut reor» (Sen. XV-7). Quei dotti colloqui che vedevano raccolti «uomini di stato, ricchi mercanti, gentili donne» e che la tradizione idealizzò furono il seme di una nuova cultura e di una nuova visione del mondo esigite da una società mutata che volgeva le spalle al Medio Evo. I «Convegni di S. Spirito», riproposti dal 1979, hanno inteso riprendere in chiave moderna ed attuale le motivazioni degli antichi «Convegni» e, come allora, non solo sono intesi alle discipline della mente dell'uomo, ma anche a quella intelligentia fidei che è il duro e meritorio lavoro del credente.
€ 10,00 - click 40
DALLA IV DI COPERTINA Nel XVI Centenario della Conversione di Agostino il VII ciclo dei 'Convegni di S. Spirito', più che a trattare questioni specifiche del pensiero agostiniano, è stato dedicato al tema «Conversione e storia», intendendo in tal modo approfondire il senso e significato di 'Conversione' che è una nozione che nasce con il concetto di 'Alleanza' in Israele (P. Greeh) e che ha motivazioni diverse nelle varie Weltanschauungen (G. Ciolini). Nuova è la lettura del passo di Agostino sulla memoria che M. Cacciari fa confrontando il pensiero greco ed hegeliano con quello agostiniano. Una sola delle relazioni qui riportate parla esplicitamente della conversione di Agostino: quella di M.G. Mara, che mette in evidenza le difficoltà di ordine teoretico e soprattutto etico che si frapponevano all'adesione piena al cattolicesimo. Sono poi esaminate tre figure emblematiche di tre secoli problematici: Pascal agostiniano convinto che con il suo metodo dell'immanenza vuole dimostrare l'incomprensibilità dell'uomo al di fuori della fede (A. Bausola); Dostoevskij-Grande Inquisitore che esprime il dramma dei rifiuto della libertà portata da Cristo (S. Givone); conversione alea «i potrebbe paradossalmente definire quella di Dostoevskij-Inquisitore come conversione senza Chiesa è quella di S. Weil, simbolo delle angosce del nostro secolo (G. Gaeta).
INDICE DEL VOLUME
Premessa
I. CONVERSIONI E WELTANSCHAUUNGEN (Gino Ciolini)
1. La conversione nel mondo antico
2. Da Agostino a Pascal
3. Dall'Illuminismo ad oggi
II. LA CONVERSIONE NELLA SACRA SCRITTURA (Prosper Grech)
III. LA CONVERSIONE DI S. AGOSTINO E LA FINE DEL MONDO ANTICO (Maria Grazia Mora)
IV. IL METODO DELL'APOLOGETICA PASCALIANA (Adrìano Bausola)
V. «PERCHÉ SEI TORNATO?» DOSTOEVSKIJ E LA LEGGENDA DEL GRANDE INQUISITORE (Sergio Givone)
VI. CONVERSIO E MEMORIA (Massimo Cacciari)
VII. SIMONE WEIL. ANOMALIA DI UNA CONVERSIONE (Cioncarlo Gaeta)
I "CONVEGNI DI S. SPIRITO" L'Umanesimo fiorentino, religioso e civile, può considerarsi nato da quei «Convegni che nella seconda metà del Trecento videro in S. Spirito uomini colti e popolani raccolti a discutere di «cose umane e divine» intorno a un'eccezionale figura di frate agostiniano: Luigi Marsili. Questi, dotato di acuta intelligenza, di vasta cultura, e di un'avvincente oratoria, diffuse in Firenze quegli ideali di una nuova cultura che avevano animato il Petrarca. Il poeta di Arquà, che lo aveva conosciuto quasi fanciullo, ne aveva ben intuito le doti; dice infatti di lui: «Grande e ricca materia tu porgi perché di te più fisso tenni lo sguardo» (Sen. XF-6); e proprio perché nutriva la speranza che fosse il giovane agostiniano a. realizzare la sintesi fra teologia cristiana e lettere classiche, fra sapienza antica e cultura moderna, gli inviò, simbolicamente, il testo delle 'Confessioni' di S. Agostino: «Libellum tibi quem poscis hbens dono», un libro consunto dall'uso «...sic eundo et redeundo mecum senuit ita ut iam senex a sene ingenti difficultate legi nequeat, et nunc tandem ab Augustini domo digressus ad eandern reddit, nunc quoque perigrinaturus ut reor» (Sen. XV-7). Quei dotti colloqui che vedevano raccolti «uomini di stato, ricchi mercanti, gentili donne» e che la tradizione idealizzò furono il seme di una nuova cultura e di una nuova visione del mondo esigite da una società mutata che volgeva le spalle al Medio Evo. I «Convegni di S. Spirito», riproposti dal 1979, hanno inteso riprendere in chiave moderna ed attuale le motivazioni degli antichi «Convegni» e, come allora, non solo sono intesi alle discipline della mente dell'uomo, ma anche a quella intelligentia fidei che è il duro e meritorio lavoro del credente.
CONVERSIONE E STORIA Autori:
Ciolini Gino (a cura di), Grech Prosper, Mara Maria Grazia, Bausola
Adriano, Giovine Sergio, Cacciari Massimo, Gaeta Giancarlo
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