ATTUALITÀ DELL’APOCALISSE
Categoria: RELIGIONI
Autori: Ciolini Gino (a cura di), Lupieri Edmondo, Cardini Franco, Caro Luciano, Givone Sergio, Baldini Massimo, Ciolini Gino
Editore: Edizioni Augustinus - Palermo
ISBN: 8824604080
Anno: 1992
Note: Condizioni ottime, mai letto, leggera brunitura, graffi sulla copertina posteriore.
Collana: Convegni si S. Spirito - Firenze
brossura con risvolto; cm 21x15; pp. 116
€ 13,00 - click 43
DALLA IV DI COPERTINA Che cosa vuoi rivelare il veggente di Patmos con le sue visioni? Perché questo libro torna ad esser riletto e interpretato in momenti di crisi e di trapassi epocali? Perché da qualcuno è stato accusato di essere la radice di tutti i movimenti eversivi e rivoluzionari mentre altri ancora vi leggono la dichiarazione del fallimento della venuta di Cristo e l'attesa di una nuova discesa dall'Alto? Quanto di intellettualistico c'è nella interpretazione di U.Eco ne II nome della rosa che vede nell'Apocalisse il simbolo delle forze oscurantiste del Cristianesimo, le quali si oppongono alla ragione rappresentata da un fantomatico libro di Aristotele tenuto prigioniero nella biblioteca di un'Abbazia?
Una gamma interpretativa così ampia, vana, contraddittona si spiega col fatto che l'Apocalisse è un libro simbolico, aperto sul futuro dell'uomo e della storia, che si esprime m un linguaggio e m uno stile del tutto originale. «Tot habet sacramenta quot verba» (s. Girolamo). e che, perciò, permette al lettore tante decodificazioni.
I "CONVEGNI DI S. SPIRITO" L'Umanesimo fiorentino, religioso e civile, può considerarsi nato da quei «Convegni che nella seconda metà del Trecento videro in S. Spirito uomini colti e popolani raccolti a discutere di «cose umane e divine» intorno a un'eccezionale figura di frate agostiniano: Luigi Marsili. Questi, dotato di acuta intelligenza, di vasta cultura, e di un'avvincente oratoria, diffuse in Firenze quegli ideali di una nuova cultura che avevano animato il Petrarca. Il poeta di Arquà, che lo aveva conosciuto quasi fanciullo, ne aveva ben intuito le doti; dice infatti di lui: «Grande e ricca materia tu porgi perché di te più fisso tenni lo sguardo» (Sen. XF-6); e proprio perché nutriva la speranza che fosse il giovane agostiniano a. realizzare la sintesi fra teologia cristiana e lettere classiche, fra sapienza antica e cultura moderna, gli inviò, simbolicamente, il testo delle 'Confessioni' di S. Agostino: «Libellum tibi quem poscis hbens dono», un libro consunto dall'uso «...sic eundo et redeundo mecum senuit ita ut iam senex a sene ingenti difficultate legi nequeat, et nunc tandem ab Augustini domo digressus ad eandern reddit, nunc quoque perigrinaturus ut reor» (Sen. XV-7). Quei dotti colloqui che vedevano raccolti «uomini di stato, ricchi mercanti, gentili donne» e che la tradizione idealizzò furono il seme di una nuova cultura e di una nuova visione del mondo esigite da una società mutata che volgeva le spalle al Medio Evo. I «Convegni di S. Spirito», riproposti dal 1979, hanno inteso riprendere in chiave moderna ed attuale le motivazioni degli antichi «Convegni» e, come allora, non solo sono intesi alle discipline della mente dell'uomo, ma anche a quella intelligentia fidei che è il duro e meritorio lavoro del credente.
ATTUALITÀ DELL’APOCALISSE - Ciolini Gino (a cura di), Lupieri Edmondo, Cardini Franco, Caro Luciano, Givone Sergio, Baldini Massimo, Ciolini Gino
I "CONVEGNI DI S. SPIRITO" L'Umanesimo fiorentino, religioso e civile, può considerarsi nato da quei «Convegni che nella seconda metà del Trecento videro in S. Spirito uomini colti e popolani raccolti a discutere di «cose umane e divine» intorno a un'eccezionale figura di frate agostiniano: Luigi Marsili. Questi, dotato di acuta intelligenza, di vasta cultura, e di un'avvincente oratoria, diffuse in Firenze quegli ideali di una nuova cultura che avevano animato il Petrarca. Il poeta di Arquà, che lo aveva conosciuto quasi fanciullo, ne aveva ben intuito le doti; dice infatti di lui: «Grande e ricca materia tu porgi perché di te più fisso tenni lo sguardo» (Sen. XF-6); e proprio perché nutriva la speranza che fosse il giovane agostiniano a. realizzare la sintesi fra teologia cristiana e lettere classiche, fra sapienza antica e cultura moderna, gli inviò, simbolicamente, il testo delle 'Confessioni' di S. Agostino: «Libellum tibi quem poscis hbens dono», un libro consunto dall'uso «...sic eundo et redeundo mecum senuit ita ut iam senex a sene ingenti difficultate legi nequeat, et nunc tandem ab Augustini domo digressus ad eandern reddit, nunc quoque perigrinaturus ut reor» (Sen. XV-7). Quei dotti colloqui che vedevano raccolti «uomini di stato, ricchi mercanti, gentili donne» e che la tradizione idealizzò furono il seme di una nuova cultura e di una nuova visione del mondo esigite da una società mutata che volgeva le spalle al Medio Evo. I «Convegni di S. Spirito», riproposti dal 1979, hanno inteso riprendere in chiave moderna ed attuale le motivazioni degli antichi «Convegni» e, come allora, non solo sono intesi alle discipline della mente dell'uomo, ma anche a quella intelligentia fidei che è il duro e meritorio lavoro del credente.
ATTUALITÀ DELL’APOCALISSE - Ciolini Gino (a cura di), Lupieri Edmondo, Cardini Franco, Caro Luciano, Givone Sergio, Baldini Massimo, Ciolini Gino
Nessun commento:
Posta un commento